mercoledì 26 gennaio 2011
martedì 25 gennaio 2011
Ancora...
C’è nulla di più sciocco del voler continuare a portare un fardello che si vorrebbe buttare per terra a ogni istante? Dell’avere in odio la propria esistenza e di tenervisi aggrappati? Insomma di accarezzare il serpente che ci divora, finché non ci abbia mangiato il cuore?
The modular man
Ernest Gellner suggests that the modern state and the modern industry require what he calls “modular man”. The term “modular” is taken from the idea of modular furniture in which components can be fitted together in different ways, while maintaining a harmonious whole. Modular man has certain basic skills, including a shared language, and can adapt himself to a variety of positions in modern society. Modular man is capable of performing highly diverse tasks in the same general cultural idiom, if necessary reading up manuals of specific jobs in the general standard style of the culture in question. Nationalism, the principle that the cultural and political unit is congruent, is a collective ideology, ideally suited to the construction of the modular man, making possible a political authority that creates the conditions for everyday encounters with the state and the modern industry.
Mary Caldor, Human security
lunedì 24 gennaio 2011
Esistere è un impegno costante
Il senso più profondo del progettare non è tanto di costruire una casa quanto quello di costruire noi stessi. Progettare la propria esistenza è un impegno che deve costituire la nostra principale preoccupazione: e quest’impegno deve essere continuo e totale, non saltuario e relativo.
http://it.wikipedia.org/wiki/A_G_Fronzoni
venerdì 21 gennaio 2011
giovedì 20 gennaio 2011
Il sentiero della vita
Il bisogno di essere accettati e il desiderio di essere amati ci fanno percorrere strade che il nostro sentimento ci fa avvertire come non nostre, e cosí l’animo si indebolisce e si ripiega su se stesso nell’inutile fatica di compiacere gli altri. Alla fine l’anima si ammala, perché la malattia (...) é una metafora , la metafora della devianza dal sentiero della nostra vita.
Umberto Galimberti, L’ospite inquietante – il nichilismo e i giovani
martedì 18 gennaio 2011
Piacere, dolore
Gorgia: “Che cosa strana, amici, sembra essere questo che gli uomini chiamano piacere! E di quale eccezionale natura é la sua relazione con quello che sembra essere il suo contrario, il dolore! Infatti entrambi non vogliono trovarsi contemporaneamente nell’uomo, peró se un uomo insegue uno dei due e l’afferra, egli si trova in certo modo costretto a prendere sempre insieme anche l’altro, come se, pur essendo due, fossero attaccati a un unico capo”.
Platone, Fedro
lunedì 17 gennaio 2011
venerdì 14 gennaio 2011
mercoledì 12 gennaio 2011
Il passato è passato?
Il tempo modifica tutti gli uomini e tutte le situazioni fino ad avvolgerli in una rete inestricabile di ricordi e di associazioni. Il passato non muore in noi per sempre; esso resta sepolto nella profondità dell’inconscio, sotto forma di impressioni svanite e pur pronte a riemergere inaspettatamente.
Marcel Proust
lunedì 10 gennaio 2011
Inquietudine esistenziale
Mi chiedo, a ogni risveglio, quale sia la febbre, la contraddizione suprema che mi porti a desiderare di emanciparmi dalle leggi che fanno la mia natura di essere umano, abitante questo tempo e questo luogo, e se sia male, e quanto, cercare di ristabilire in me, la dove é caos e confusione – fosse pure con un atto crudele – uno stato di quiete.
Ippolita Avalli
venerdì 7 gennaio 2011
Gli esseri umani sono tutti uguali?
Le tendenze culturali prevalenti oggi nei paesi occidentali favoriscono una visione egualitaria dell’umanità. Si ama pensare all’uomo come al prodotto di massa d i una catena di montaggio perfettamente congegnata. La genetica e la sociologia, soprattutto, si sforzano di provare, con una mole impressionante di dati scientifici e formulazioni, che tutti gli uomini sono per natura uguali e che se alcuni sono più uguali degli altri, ciò è attribuibile all’educazione e all’ambiente sociale e non a Madre Natura. Si tratta di un’opinione diffusa che personalmente non condivido. E’ mia ferma convinzione, sostenuta da anni di osservazioni e sperimentazioni, che gli uomini non sono uguali, che alcuni sono stupidi e altri non lo sono, e che la differenza è determinata non da forze o fattori culturali ma dalle mene biogenetiche di una imperscrutabile Madre Natura. Uno è stupido nello stesso modo in cui un altro ha i capelli rossi; uno appartiene al gruppo degli stupidi come un altro appartiene ad un gruppo sanguigno.
Carlo Maria Cipolla, "Allegro ma non troppo, con le leggi fondamentali della stupidità umana"
Poveri Noi...
Il pesante fardello di guai e miserie che gli esseri umani devono sopportare, sia come individui che come membri della società organizzata, è sostanzialmente il risultato del modo estremamente improbabile – e oserei dire stupido – in cui la vita fu organizzata sin dai suoi inizi.
Da Darwin sappiamo di condividere la nostra origine con le altre specie del regno animale e tutte le specie, si sa, dal vermiciattolo all’elefante, devono sopportare la loro dose quotidiana di tribolazioni, timori, frustrazioni, pene e avversità. Gli esseri umani, tuttavia, hanno il privilegio di doversi sobbarcare un peso aggiuntivo, una dose extra di tribolazioni quotidiane, causate da un gruppo di persone che appartengono allo stesso genere umano. Questo gruppo è molto più potente della mafia o del complesso industriale-militare o dell’Internazionale Comunista. E’ un gruppo non organizzato, non facente parte di alcun ordinamento, che non ha capo, né presidente, né statuto, ma che riesce tuttavia ad operare in perfetta sintonia come se fosse guidato da una mano invisibile, in modo tale che le attività di ciascun membro contribuiscono potentemente a rafforzare ed amplificare l’efficacia della attività di tutti gli altri membri.
Carlo Maria Cipolla, "Allegro ma non troppo, con le leggi fondamentali della stupidità umana"
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