L’uomo è dotato di ragione; è conscio di se
stesso, della propria individualità, del passato, delle possibilità future.
Questa coscienza di se stesso come entità separata, la consapevolezza della
propria breve vita, del fatto che è nato senza volerlo e contro la propria
volontà morirà; che morirà prima di quelli che ama, o che essi moriranno prima
di lui, il senso di solitudine, d’impotenza di fronte alle forze della natura e
della società, gli rendono insopportabile l’esistenza. Diventerebbe pazzo, se
non riuscisse a rompere l’isolamento, a unirsi agli altri uomini, al mondo
esterno.
Eric
Fromm, L’arte di amare