martedì 26 aprile 2011

Nosce te ipsum



... Creare una bussola a cui affidarsi quando non si è piú sicuri della direzione da prendere, una riserva di immagini, riferimenti e simboli a cui attingere quando si comincia a sentirsi smarriti e confusi....rappresentandoci non piú per uscire da noi stessi, ma per spingerci il piú possibile dentro la nostra storia personale e provare a non dimenticare.
 Andrea De Marchi, Sandrino e il canto celestiale di Robert Plant

giovedì 21 aprile 2011

Essere al di là



Bisogna creare un’assoluta calma intorno. Ci si mette allora in solitudine remota di fronte a quello che pensavamo, immaginavamo e sentivamo; si trova la pace e la tranquillità. Allora non proveremo più ne ire né desiderio, né dolore, né felicità. Saremo usciti da noi stessi, rapiti in un‘assoluta solitudine e profonda quiete. Non guarderemo più le cose belle e buone, saremo al di là del bello stesso, al di là del coro delle virtù, come chi entrato all’interno del penetrale del tempio abbia lasciato dietro le statue degli dei e la sua visione non sia più di immagini, ma di Dio stesso.
  Umberto Eco, Baudolino

mercoledì 20 aprile 2011

Click



Nessuno si accorge mai di dove sia collocato il punto di svolta di una vita, nessuno lo avvista in tempo né ci si prepara. Anche mentre già ci stai dentro perché un gesto é stato compiuto, una parola é stata detta, un desiderio e un sentimento.
Eugenio Scalfari, La ruga sulla fronte

http://sottoosservazione.wordpress.com/2010/05/07/eugenio-scalfari-viaggio-nella-modernita/

martedì 19 aprile 2011

Sto bene, grazie, e tu?



Se noi fossimo soltanto capaci di pensare a qualcosa che non sia soltanto il nostro “io”, di sentire che in ogni momento della nostra vita, mentre mangiamo o dormiamo, mentre non combiniam nulla, o facciamo qualcosa di peggio, ci sono degli esseri, milioni di esseri umani che muoiono di fame e muoiono di freddo, se fossimo soltanto capaci di pensare agli altri, allora non potremo piú mangiare come bestie, dormire come bruti, e continuare ad essere stupidamente felici, se noi fossimo capaci di sentire la miseria degli altri, allora diverremmo degli uomini veri.
Raoul Follerau, Se Cristo domani busserá alla tua porta

lunedì 18 aprile 2011

Buon viso....



Visto da lontano il volto è l’emulo del cielo; come l’intelletto dell’uomo riflette imperfettamente la saggezza di Dio, così i due occhi con la loro luminosità limitata riflettono la grande illuminazione diffusa, nel cielo, dal sole e dalla luna; la bocca è Venere, poiché attraverso essa passano i baci e le parole d’amore; il naso rende la minuscola immagine dello scettro di Giove e del caduceo di Mercurio.
(…) Il cielo interiore dell’uomo può essere autonomo e poggiare solo su se stesso, purché esso diventi con la propria saggezza, che è anche sapere, simile all’ordine del mondo, lo riprenda in se e faccia così ribaltare nel proprio firmamento interno quello in cui scintillano le visibili stelle (…) l’uomo scoprirà di avere le stelle all’interno di se medesimo…, e di portare così il firmamento con tutti i suoi flussi.
Michel Foucoult, Le Parole e le Cose
 

domenica 17 aprile 2011

Europa agli albori



Giunti alla fine del X secolo, superati i pericoli delle invasioni, riaffermatasi l’autorità imperiale, mentre presero vita i primi simulacri di Stati Nazionali, dalla Scandinavia alla Francia, all’Inghilterra, alla Penisola Iberica, ove con Alfonso III il Grande già si ponevano le premesse della reconquista antiaraba, cominciarono a intravvedersi gli albori della nuova Europa.
Ludovico Gatto, Il Medioevo

sabato 16 aprile 2011

Inique finzioni sociali



Il vero male, l’unico male, sono le convenzioni e le finzioni sociali che si sovrappongono alla realtà naturale: tutto, dalla famiglia al denaro, dalla religione allo stato. La gente nasce uomo o donna - voglio dire, nasce per essere nell’età adulta uomo o donna; non nasce in un giusto stato di natura, né per essere marito, né per essere ricco o povero, come non nasce nemmeno per essere cattolico o protestante, portoghese o inglese. Tutte queste distinzioni vengono fatte in virtù delle finzioni sociali. Ora, queste finzioni sociali sono inique, ma perché?
Fernando Pessoa, Il banchiere anarchico

venerdì 15 aprile 2011

L' "uomo" è l' "essere umano"


Sentimenti di disprezzo, nati da una paura rozza e inconfessata: la paura della civiltà di fronte alla natura, dell'uomo di fronte alla donna, del potere di fronte all'impotenza. L'impulso subliminale che l'uomo ha di distruggere quello che non può nè sottomettere nè divinizzare.
Arundhati Roy, Il dio delle piccole cose








mercoledì 13 aprile 2011

In contemplazione



Il verde che si rinfresca e il turchino che s’agghiaccia; luce di primavera nel finire del giorno. Ecco quello che importa. Resto così sospeso ad assaporare la mia libertà nelle sensazioni che l’attraversano; erranti, senza corpo: aria lavata e vuota; colori muti. Libertà. Che cosa rimane di tutto il peso di prima…
Renato Serra, Esame di coscienza di un letterato

martedì 12 aprile 2011

Love Love Love





Colui che cammina per la vita senza amore, procede avvolto nel sudario verso il proprio funerale.
Walt Whitman, Canto di se stesso