Tutto ció che é sacro
rientra nella sfera dei sogni e dei ricordi. Di conseguenza noi diventiamo
testimoni di un miracolo, che consiste nell’inattesa, tangibile presenza di
tutto ció da cui eravamo separati per effetto del tempo e della distanza. I
sogni, i ricordi e la sacralitá si assomigliano, almeno per quanto di essi ci é
dato di afferrare. Non appena noi ci troviamo, quand’anche marginalmente,
separati da ció che siamo in grado di toccare, tale oggetto é santificato.
Acquista la bellezza dell’inaccessibile, la qualitá del miracoloso. Invero,
ogni cosa reca in se l’essenza della sacralitá, ma a dissacrarla basta un tocco
fuggevole della nostra mano. Strana creatura l’uomo! Il suo tocco ha un potere
dissacrante, e nondimeno egli reca in se la fonte dei miracoli.
Yukyo Mishima, Neve di primavera
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