Sostituire l’idea di un’identità che “rimane sempre identica a se stessa” con la prospettiva di uno sforzo di identificazione che non ha mai fine significa, in teoria, accettare l’assenza di fondamenti prefabbricati ed esterni dell’io e la responsabilità piena e indivisibile dell’io ancora da scegliere: “io sono ciò che riesco a fare di me stesso”.
Zygmunt Bauman, La solitudine del cittadino globale
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