giovedì 20 settembre 2012

L'arte di amare



L’uomo è dotato di ragione; è conscio di se stesso, della propria individualità, del passato, delle possibilità future. Questa coscienza di se stesso come entità separata, la consapevolezza della propria breve vita, del fatto che è nato senza volerlo e contro la propria volontà morirà; che morirà prima di quelli che ama, o che essi moriranno prima di lui, il senso di solitudine, d’impotenza di fronte alle forze della natura e della società, gli rendono insopportabile l’esistenza. Diventerebbe pazzo, se non riuscisse a rompere l’isolamento, a unirsi agli altri uomini, al mondo esterno.
Eric Fromm, L’arte di amare

lunedì 10 settembre 2012

Filtro de amor



Un dia de principios de verano, en el trayecto di Irlanda a Cornualles, la princesa irlandesa Iseo, y el sobrino del rey de Cornualles, Tristan, piden a unos criados vino para saciar su sed. Reparten entre los dos el contendo de la copa, que, frente a lo que ellos creen, no es vino, sino un bebedizo magico hecho de hierbas. A partir de ese momentosu destino se varà alterado de una forma radical, inevitablemente orientado hacia el amor, sin que su voluntad pueda cambiar semejante rumbo. Bebieron el filtro por error, y sobre ese error construiran sus vidas. El azar intervino abruptamente para abrir un sendero que dibuja una  nitida figura de destino.
Victoria Cirlot, Figuras del destino. Mitos y simbolos de la Europa Medieval.