lunedì 30 gennaio 2012

Il futuro è una palla di cannone accesa e noi lo stiamo quasi raggiungendo



Il futuro è una delle molle del progresso, purtroppo qualche volta è sintomo di regressione, oppure la società confluisce in una situazione più “barbara” per, in seguito, sviluppare un’altra forma di progresso: gli esempi in tal senso non mancano. La grande cultura greca confluisce nei barbari romani che a loro volta realizzano fasi di progresso eccezionali. L’impero romano smembrato confluisce nei barbari longobardi e precipita nel Medioevo per risorgere nel Rinascimento. Questo elenco è illimitato se viene osservato nel microsistema come nel macrosistema. Tuttavia ciò che noi chiamiamo progresso, sino ad oggi, ha riguardato aree piccole, alcune volte grandi, altre molto grandi, ma oggi per la prima volta nella storia dell’umanità, riguarda tutto il mondo e con una simultaneità impensabile solo qualche decennio fa. La velocità di spostamento delle persone e delle merci, la velocità di trasmissione dell’informazione hanno fatto si che improvvisamente, il mondo fosse tutto insieme. Questo fenomenale progresso invece di rassicurarci ha creato paura, una paura che non conoscevamo, strana; (…) sappiamo che esiste l’altro, o gli altri, senza essere in grado di intendere la loro essenza. Oggi temiamo la Cina per l’invasione commerciale, l’India per l’intelligenza artificiale, l’Islam per la potenza religiosa.(…) Siamo anche in difesa da eventuali contaminazioni...
 Angelo Cortesi, Dossier Habitat, gennaio 2007

Nessun commento:

Posta un commento